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SACHSENDANK 1883 NUVOLAU 2023 - Ernesto Majoni e Roberto Vecellio
I passi che portano al rifugio Nuvolau partono da lontano. È un lungo cammino, quello che si dipana dal 1883 a oggi, che supera i valichi impervi di due guerre mondiali. È un itinerario talora difficoltoso, ma sempre spettacolare e coinvolgente, che si avvia nel 1882, quando si crea la Sezione Ampezzo del Deutscher und Österreichischer Alpenverein, per condurci sino a oggi. La storia di questo edificio, così piccolo visto dal fondo valle di Cortina, sulla cima della montagna, ma così grande quando ti entra nel cuore, ne conserva la tipologia: ha ancora le antiche caratteristiche architettoniche e strutturali, ma soprattutto gestionali. Il valore di un rifugio alpino non sta soltanto nel fabbricato, quanto nella sua capacità di garantire, un tempo, il sicuro ricovero dei viandanti; oggi, di preservare i luoghi e offrire un ristoro, anche spirituale, agli escursionisti che lo raggiungono. Un libro, realizzato grazie alla Sezione di Cortina d’Ampezzo del Club Alpino Italiano, racconta oggi grazie al lavoro documentale e alla passione storica di Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, i primi 140 anni del Rifugio Nuvolau. Il segna via indica un cammino ancora lungo ed emozionante.
Questo libro ci aiuta a capire cosa vuol dire costruire, gestire e mantenere un rifugio”, ha detto Luigi Alverà durante la presentazione del volume “Il Nuvolau interpreta il significato principale di questo termine: un rifugio è un riparo che garantisce sicurezza e ospitalità. Lo hanno gestito sempre famiglie ampezzane: prima i de Zanna, poi Mansueto Siorpaes e sua moglie Giovanna per 47 anni, oggi Emma Menardi con le sorelle, gli zii, i genitori. Tutti mostrando passione, dedizione, sacrificio e tanta capacità di adattamento”.